Troppe ore davanti allo smartphone. A Monopoli si è discusso dei rischi per la visione

Il tema è stato sviscerato nel corso del 9° Congresso internazionale su aggiornamenti in contattologia e ottica oftalmica, diretto da Giancarlo Montani, a cui hanno preso parte, nella cittadina pugliese, oltre 400 persone. Un approfondimento sul Digital Eye Strain, con contributi di esperti italiani e internazionali, per elaborare cause, criticità e soluzioni.

Cresce in maniera sempre più travolgente l’utilizzo dei dispositivi digitali nel mondo, a livello planetario ben 3,5 miliardi di persone sono utenti internet e oltre 2 miliardi sono collegati ai social network. In Italia ci sono 80 milioni di telefoni (quasi 2 a persona) e aumenta sempre più il tempo che si trascorre connessi: nel 2017, una persona utilizza mediamente un device digitale per circa 6 ore al giorno, due ore in più rispetto al 2015.

Un quadro che incide in maniera sempre più evidente su visione e postura e richiede soluzioni visive sempre più personalizzate. Le innovazioni del mondo digitale si muovono ad altissima velocità e su queste necessità si è sviluppato il 9° Congresso internazionale su aggiornamenti in contattologia e ottica oftalmica che per due giorni (il 15 e il 16 ottobre), nella tradizionale location del Porto Giardino Resort di Monopoli, ha visto confrontarsi oltre 400 ottici optometristi sul tema “Digital Eye Strain: cause, individuazione e trattamenti dei problemi visivi associati all’utilizzo di sistemi digitali”.

La partecipazione ha soddisfatto del buon esito l’organizzazione dell’evento, coordinata da Mery Veneziani, per i numeri «che hanno superato le aspettative – segnalano in una nota – e confermato l’attenzione e l’importanza, per i professionisti della visione, di mantenere il passo dell’evoluzione dei sistemi digitali e di trovare le soluzioni visive più adeguate per l’esigenza visiva di un portatore sempre più connesso».

Nel corso dei lavori si sono alternati numerosi relatori italiani e internazionali, disegnando il quadro della situazione e illustrando le diverse modalità di intervento da un punto di vista optometrico, ottico e contattologico.

«I relatori hanno compreso lo spirito – ha spiegato il direttore scientifico Giancarlo Montani – e le richieste emerse nel corso del congresso e sono riusciti a integrarsi tra loro realizzando un percorso formativo e informativo che ha seguito un solido filo logico, interpretando al meglio le istanze del tema al centro dei lavori. I contributi dei relatori italiani, inoltre, non hanno avuto nulla da invidiare ha aggiunto – a quelli internazionali, fornendo così un quadro completo di problematiche e soluzioni».

Tra gli interventi, da segnalare la presenza di diversi relatori pugliesi: gli ottici optometristi Domenico Brigida, vicepresidente Sud Italia e Isole di Federottica, Giuseppe Sicoli, presidente dell’Albo degli Ottici Optometristi, Luigi Seclì e il fisico Maurizio Martino, coordinatore del corso di laurea in Ottica e Optometria all’Università del Salento.

Il secondo giorno del congresso si sono svolti dei workshop tematici (optometria, ottica oftalmica e contattologia), che hanno visto un’alta affluenza di ottici optometristi e durante i quali è stata realizzata una sintesi di alto valore professionale tra la teoria e l’applicazione pratica. Un passo avanti per il benessere visivo delle persone, quindi, per essere sempre più preparati alle innovazioni tecnologiche di un futuro che è sempre più presente.

V. M.

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