Federottica in prima fila contro l’Ordinanza Giannini
Si è svolto mercoledi presso la Confcommercio Bologna, sede della Federottica provinciale presieduta dal presidente nazionale Andrea Afragoli, un incontro tra le principali Associazioni dell’ottica e delle scuole professionali. Nel capoluogo emiliano – come raccontato da b2eyes il 7 dicembre – si sono, difatti, incontrati i rappresentanti di Federottica, Fio-Confesercenti, Aloeo e Sopti e dalle scuole Zaccagnini, Fermi, Irsoo e Sioo.
La situazione è seria, in quanto l’Ordinanza Ministeriale n. 457 del 15 giugno 2016 nel 2017 ha portato ad un importante aumento del numero di candidati privatisti, stimabile in alcune centinaia, che hanno trovato una sorta di “scorciatoia” per ottenere la licenza di abilitazione all’arte di Ottico.
Nell’Ordinanza, a firma dell’allora ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, l’art. 2 prevede che «l’attività lavorativa deve essere tale che possa considerarsi sostitutiva, per durata e contenuti, della formazione pratica acquisita nei percorsi che rilasciano il titolo di cui al precedente comma, lettera a) (il titolo di istruzione secondaria di secondo grado dell’indirizzo di ottico del precedente ordinamento o del Settore “Servizi”, Indirizzo “Servizi socio-sanitari”, “Articolazioni Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico”, secondo il d.P.R del 15 marzo 2010, n.87, ndr)». L’Ordinanza in questione prevede, inoltre, che «per comprovare l’attività lavorativa svolta presso pubbliche amministrazioni è ammessa l’autocertificazione, mediante dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà».
L’incontro ha portato alla definizione di un documento comune con una richiesta d’incontro con i ministri del Miur e della Salute. Eccessiva libertà d’interpretazione lasciata alle scuole, impossibilità di valutare il curriculum dei candidati, autocertificazione senza alcun riscontro oggettivo e assenza di criteri chiari nella composizione della commissione sono i punti critici rilevati e che saranno portati ai Ministeri, chiedendo l’obbligatorietà a partecipare a un percorso formativo per poter accedere all’abilitazione: soltanto l’attestazione del lavoro svolto non è, difatti, ritenuto sufficiente.
In comune accordo con un documento già redatto da ben 18 scuole pubbliche statali, verrà pertanto richiesto il rispristino del testo dell’Ordinanza del 2015, con annesse specifiche per migliorare la composizione delle commissioni d’esame e delle classi di concorso dei docenti.
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