Declino cognitivo, utile intervenire sui valori di sodio nel sangue

Studiati 5435 uomini asintomatici e di età superiore a 65 anni

Fonte ANSA – salute e benessere del 9 febbraio 2018

Bassi livelli di sodio nel sangue (una condizione nota anche come iponatremia) sono legati a un declino cognitivo con l’avanzare dell’età. È quanto emerge da uno studio guidato dallo University of Colorado Anschutz Medical Campus, pubblicato su Clinical Journal of the American Society of Nephrology. Gli studiosi hanno esaminato le informazioni relative a 5435 uomini residenti in comunità asintomatici e di età superiore a 65 anni, che sono stati seguiti per una media di 4,6 anni.
Cento di loro avevano livelli di sodio nel sangue che indicavano iponatremia. I ricercatori hanno scoperto che livelli di sodio leggermente più bassi nel sangue erano correlati sia al deterioramento cognitivo che al declino della funzione cognitiva nel tempo. “I livelli di sodio leggermente più bassi nel sangue rischiano di non essere notati nella pratica clinica”, spiega Kristen Nowak, autrice principale della ricerca. “Poiché sia i livelli di sodio sierico leggermente più bassi che lievi cambiamenti nella funzione cognitiva sono eventi comuni con l’avanzare dell’età – conclude – la ricerca futura su questo argomento è importante, compreso il determinare se correggere livelli di sodio inferiori influisca sulla funzione cognitiva”.(ANSA).

link all’articolo: http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/salute_65plus/medicina/2018/02/09/declino-cognitivo-puo-essere-legato-a-basso-sodio-nel-sangue_404fa83f-acda-4e1e-8e9a-2b405436e41d.html

https://www.anaste.com/it/rassegna-stampa-56/713-declino-cognitivo-utile-intervenire-sui-valori-di-sodio-nel-sangue