FIA: Applausi da Bruxelles!

Applausi da Bruxelles!
Ordine Professionale e lotta agli amplificatori acustici: grande apprezzamento per le novità dall’Italia all’ultima Assemblea Generale dell’Associazione Europea Audioprotesisti
Si è svolta lo scorso 28 maggio a Bruxelles l’Assemblea Generale dell’Associazione Europea Audioprotesisti, il consueto appuntamento che, dal 1970, vede riunite le Associazioni maggiormente rappresentative della professione di Tecnico Audioprotesista dei maggiori Paesi europei.
Occasione unica per uno scambio di informazioni sulla situazione Europea, l’evento è fondamentale per comprendere come le norme continentali siano declinate nei vari Paesi, influenzando in modo diversificato i comparti.
L’Associazione italiana, tra i fondatori dell’AEA, è da sempre molto attiva in campo europeo (ne ha tenuto la Presidenza per lunghi anni) grazie anche all’eccellenza del nostro comparto dal punto di vista della formazione e del quadro normativo. Ebbene sì, eccellenza: l’Italia è tra i pochi Paesi che prevedono l’istruzione universitaria
per gli Audioprotesisti, e i documenti – non solo norme – che definiscono il nostro profilo (D.M. 668/94, Legge 251/2000, Mappa delle Competenze, Codice Deontologico, etc…) sono considerate vere e proprie pietre miliari.
A titolo di esempio, il Codice Deontologico Europeo è in larga parte ispirato a quello italiano.
Avanguardia ribadita ancora una volta quest’anno: l’efficacia nell’affrontare la questione-amplificatori acustici – problema che affligge molti Paesi europei, molti dei quali ad oggi non possiedono gli strumenti normativi e le risorse tecniche per riuscire a gestirlo – e la conquista, dopo lunghi anni di attesa, dell’Ordine Professionale dei Tecnici Audioprotesisti sono stati salutati con grandi applausi dall’Assemblea.
«Sono onorato di poter annunciare a questa Assemblea ciò che i miei predecessori sognavano – ha affermato Dario Ruggeri, delegato italiano per ANAP -. Da quest’anno l’Ordine Professionale è legge nel nostro Paese». E sugli amplificatori acustici: «La causa vinta contro GHOST non è semplicemente una vittoria dell’Audioprotesi italiana – ha continuato Ruggeri – ma la vittoria di tutti noi Audioprotesisti, italiani ed europei: la vittoria della good hearing care vs. la bad hearing care».

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