L’attività quotidiana dei professionisti sanitari e degli altri operatori delle associazioni aderenti a FEDERSALUTE viene intralciata da pastoie burocratiche che impediscono di svolgere tranquillamente il proprio dovere.
Gli intralci burocratici sono dannosi in ogni tempo, ancor più nell’attuale congiuntura economica negativa, che non risparmia neppure il mondo produttivo sanitario e chi vi opera, con grave danno alle persone con disabilità, ai malati ed anche agli investimenti e all’occupazione.
Per concedere le prestazioni e le protesi il Servizio sanitario nazionale italiano impone procedure di autorizzazione e collaudi costosi e spesso del tutto inutili, che riducono i medici al ruolo di burocrati ed i cittadini affetti da menomazioni invalidanti a quello di inutili postini.
Chiediamo ai candidati al governo di tutte le Regioni di seguire l’esempio di alcune di queste, che stanno iniziando un processo di revisione e semplificazione delle procedure: in Toscana non ci sarà più necessità di autorizzazione per le riparazioni dei dispositivi medici e presto la Lombardia seguirà questo esempio.
Chiediamo una concreta realizzazione dei principi di trasparenza e di corretta informazione per la garanzia di qualità adeguata e certa dei dispositivi e dei servizi.
I controlli possono essere fatti in forma molto più efficace e molto meno costosa utilizzando l’analisi statistica dei consumi. Si liberino i cittadini che hanno bisogno di beni e servizi sanitari dalle inutili file di attesa e dalle pastoie burocratiche.
Noi di Federsalute ci rivolgiamo a tutti i candidati al Governo delle Regioni ed ai leader politici di rilievo nazionale per denunciare gli intralci che costituiscono un vincolo allo sviluppo economico, occupazionale, professionale del nostro settore.
Si può e si deve aumentare l’efficienza dei sistemi regionali e aziendali ed accelerare i processi di razionalizzazione dei costi dei servizi e dell’acquisizione dei beni e servizi.
Si deve promuovere l’accesso alle tecnologie biomediche da parte del S.S.N. con modalità sempre più “trasparenti” che tolgano le società fornitrici (nella necessaria collaborazione ed armonizzazione tra P.M.I e Multinazionali) dalla condizione di sudditanza nei confronti della P.A. e consentano “sempre” la possibilità di impresa a nuovi soggetti, che vogliono entrare in questo delicato e nevralgico settore, favorendo sia la ricerca che lo sviluppo.
Noi di Federsalute siamo pronti a dare risposte sempre più adeguate alla domanda di salute, ponendo anzitutto attenzione ai bisogni degli anziani e delle persone con disabilità e collaborando con le istituzioni per aumentare la sostenibilità, l’appropriatezza e l’etica di un sistema sanitario, che deve essere sempre più a misura dei cittadini.
Non ci sottraiamo al compito di rendere più produttive le risorse pubbliche, aumentandone l’efficienza, il value-for-money, valutato dal punto di vista economico, scientifico e sociale.
E’ una responsabilità che i settori rappresentati in Federsalute sono pronti ad assumersi chiedendo alla “politica” di fare altrettanto, in particolare su due pessime pratiche che stanno portando al collasso le nostre aziende: ritardi nei pagamenti e acquisti centralizzati.