La spesa farmaceutica territoriale a consuntivo 2008 è risultata pari a 13,47 miliardi di euro, pari al 13,7% della spesa sanitaria complessiva.
Per la prima volta in Italia, non solo il tetto del 14% è stato rispettato ma addirittura si è registrata una minor spesa di 327 milioni di Euro. Ciò è la conseguenza dell’aumento del mercato dei generici e dei meccanismi introdotti dalla legge 222/07, in base alla quale ogni Azienda farmaceutica all’inizio dell’anno conosce il proprio budget e il proprio tasso di incremento, superato il quale l’Azienda deve restituire l’eccedenza (pay-back).
Il tetto per il 2010 è stato ulteriormente decurtato e fissato al 13,3%: questo eccesso di tagli finanziari finisce per rendere quasi impossibile il suo rispetto e anzi giustifica il suo superamento.
Il pay-back non grava unicamente sulle Aziende farmaceutiche, ma anche su farmacie e grossisti e in caso di sforamento l’onere viene spalmato sull’intera filiera e, quindi, anche su soggetti come le farmacie, che non hanno un ruolo diretto nel determinare lo sfondamento.
Secondo quanto previsto dal comma 3/Bis dell’art. 22 della Legge n. 102/09 il meccanismo di applicazione del pay back va rivisto affinché eserciti un plausibile contenimento delle attività di marketing delle Aziende farmaceutiche, facendo ricadere manovre compensative solo sui soggetti che hanno determinato incrementi di spesa non programmati.
Viceversa la spesa farmaceutica ospedaliera è completamente fuori controllo sforando nel 2008 il tetto programmato del 2,4%.
Il trend di tale sforamento è in fortissimo aumento e si prevede nel 2010 che arriverà al superamento del 100% del tetto fissato.
Si contrae quindi la spesa farmaceutica territoriale mentre si dilata la spesa farmaceutica ospedaliera, contro le indicazioni generalmente accettate, che chiedono di dare maggior spazio alla domiciliarità e al territorio.