MusA (Museo Accessibile), l’app che rende l’arte accessibile a tutti
Tecnologie
MusA (Museo Accessibile), l’app che rende l’arte accessibile a tutti
Utilizzare l’innovazione tecnologica per rendere fruibile i capolavori dell’arte a tutti, incluse le persone con disabilità visive. È lo scopo di MusA (Museo Accessibile), la nuova applicazione realizzata dal Dipartimento di informatica dell’Università degli studi di Milano, in collaborazione con Ans (Associazione nazionale subvedenti), per DescriVedendo, un progetto inclusivo di accessibilità culturale allo scopo di rendere l’arte accessibile a tutti, creando un ponte tra persone con e senza disabilità visive.
La nuova applicazione riconosce automaticamente le opere d’arte quando queste vengono inquadrate dalla fotocamera dello smartphone e ne mostra una descrizione estremamente “dettagliata e oggettiva”, realizzata con la metodologia DescriVedendo ideata da Ans. La parte più innovativa di MusA è l’adozione di tecniche di realtà aumentata, per mostrare informazioni grafiche virtuali sovrapposte all’opera reale, in modo da permettere all’utente di interagire: toccando sullo smartphone una parte dell’opera, l’app ne restituirà la descrizione.
«L’idea di MusA è di avere uno strumento attraverso cui un visitatore, vedente, non vedente o ipovedente, possa usufruire di queste descrizioni in maniera più interattiva», spiega a Ottica Italiana Sergio Mascetti, docente di Informatica dell’Università statale di Milano e coordinatore del progetto, finanziato da Fondazione Comunità di Milano e presentato lo scorso dicembre in occasione della “Settimana internazionale dei diritti delle persone con disabilità”, patrocinata dal Comune di Milano, che si concluderà a marzo 2021.
L’app sarà accessibile a tutte le persone con disabilità visive: «Per le persone ipovedenti – spiega ancora il professor Mascetti, che da oltre dieci anni si occupa di ricerca sulle tecnologie assistive all’interno del laboratorio “everywarelab” dell’ateneo milanese –, sono disponibili dei filtri che permettono di migliorare la visibilità dell’opera. Per le persone non vedenti invece è disponibile una modalità di esplorazione dell’immagine in cui l’utente spostando il dito sull’immagine sente il nome della parte dell’opera che sta toccando».
MusA si aggiungerà alle visite guidate con il metodo DescriVedendo, già attive alla Pinacoteca di Brera, al Museo del Novecento, a Casa Boschi Di Stefano e al Cenacolo vinciano, permettendo così ai visitatori con disabilità visiva di fruire in autonomia delle descrizioni.
Immagini: Credits Università degli Studi di Milano
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