Biosicurezza e sanificazione nelle comunità di anziani: Linee-guida A.N.A.S.T.E. (Associazione Nazionale Strutture Terza Età) – A.T.T.A. (Associazione Tossicologi e Tecnici Ambientali)
Nelle comunità di anziani durante la pandemia di Covid-19, in Italia e nel mondo, si è registrata una elevata percentuale di contagi e decessi, per la “fragilità” dei soggetti ma anche per il travaso incontrollato di pazienti da parte di ospedali ormai giunti al collasso. RSA, e comunità di anziani in genere, rappresentano ormai, contemporaneamente, una frontiera ed un “laboratorio strategico contro il “nemico invisibile”, che non si limita certamente al solo coronavirus SARS-COV 2, responsabile della pandemia di Covid-19: Legionella, Stafilococchi, Coliformi, Clostridium difficile, Klebsiella, Candida auris e molti altri microrganismi patogeni, rappresentano una reale e crescente emergenza, aggravata, nel caso delle patologie infettive su base batterica e micotica, dal fenomeno preoccupante della multi-resistenza agli antibiotici.
Il problema si amplifica inoltre, in questi ambienti, a causa delle particolari situazioni di immunodeficienza degli ospiti, fisiologicamente correlate all’età e/o conseguenti a patologie croniche o al loro trattamento farmacologico. Da queste considerazioni e partendo dalle raccomandazioni ufficiali emesse in merito dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, A.N.A.S.T.E. (Associazione Nazionale Strutture Terza Età), Presidente: Prof. Alberto De Santis) e A.T.T.A. (Associazione Tossicologi e Tecnici Ambientali, Presidente Prof. Marcello Lofrano), hanno congiuntamente elaborato e condiviso a livello interassociativo, “linee-guida”, finalizzate a rappresentare un riferimento di base per le migliaia di comunità di anziani esistenti in Italia, in termini di sanificazione ambientale e di biosicurezza di ospiti, loro familiari, e Personale operante nelle strutture.
Le suddette linee-guida, che saranno costantemente adeguate a normative nazionali o regionali specifiche e tempestivamente aggiornate negli allegati tecnici, rappresenteranno riferimento per due tipologie di Operatori: Operatori in Biosicurezza Ambientale (OBA) e Tecnici Ambientali in Biosicurezza-Sanificazione. Queste figure professionali, rispettivamente, metteranno in pratica ed elaboreranno interventi di prevenzione, sanificazione ed educazione per la salute della popolazione anziana residente e del Personale operante nelle strutture, in relazione agli aspetti tossicologici derivanti da fattori biologici (microrganismi patogeni) e chimici, con la supervisione di figure di riferimento (Medici, Biologi, Chimici, Tossicologi Ambientali), consentendo ad RSA e comunità di anziani in genere di contare su Personale qualificato per affrontare una tematica che, dopo la pandemia Covid-19, costituisce una esigenza strategica prioritaria.
- La formazione degli O.B.A. avverrà attraverso un Corso breve (8 ore), telematicamente, di imminente attuazione, gestito dall’Università UnitelmaSapienza, con Docenti A.N.A.S.T.E. e ATTA.
- Alla conclusione del Corso verrà rilasciato ai discenti che abbiano superato l’esame certificato attestante la conformità del piano didattico (per “Operatore in Biosicurezza Ambientale nelle comunità di anziani –OBA-) secondo disposto A.NA.S.T.E./ A.T.T.A”.
- La Formazione dei Tecnici Ambientali in Biosicurezza-Sanificazione avverrà tramite analogo Corso, di maggiore durata (100 ore), già operativo e gestito da UnitelmaSapienza, attraverso una convenzione con A.N.A.S.T.E. che consentirà agevolazioni economiche all’accesso per gli Associati (https://www.unitelmasapienza.it/it/contenuti/fai-la-tua-scelta/area-delle-professioni/tecnico-ambientale-biosicurezza-sanificazione)
Linee-guida
A livello di RSA e residenze per anziani in genere, l’obiettivo-biosicurezza transita attraverso tre strategie prioritarie e convergenti: sanificazione/disinfezione ambientale, igiene individuale, potenziamento delle difese immunitarie.
- La potenziale contaminazione microbica riguarda aria, acqua e superfici: la conseguente de-contaminazione deve quindi essere mirata a questi tre livelli, transitando da una corretta valutazione del rischio attraverso campionamenti e dalla elaborazione di strategie mirate, anche in ambito preventivo.
- Valutazione del rischio, elaborazione delle strategie di sanificazione e loro attuazione, devono essere affidate a Personale qualificato interno o esterno (Tecnici ambientali in Biosicurezza), in grado di rilasciare alle strutture adeguati documenti descrittivi, revisione periodica formalmente descritta (nel caso della Legionella, ad esempio, come da linee guida ministeriali).
- Nella scelta delle sostanze biocide devono essere privilegiate quelle naturali ed eco-sostenibili, attive a livello batteriologico, virale, protozoario e fungino, comunque autorizzate dalle Istituzioni nazionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità) e internazionali (ECHA: European Chemicals Agency).
- Per la disinfezione superficiale, in caso di utilizzo di sostanze chimiche (esempio: Perossido di Idrogeno), devono essere preferite tecnologie in grado di garantire la massima micronizzazione delle sostanze biocide utilizzate, al fine di ottimizzarne l’efficacia e diminuirne la quantità assoluta, valutando con attenzione e non solo in senso alternativo l’utilizzo di tecnologie “fisiche” validate (esempio: fotocatalisi, ultravioletti). Il relativo Allegato (Sanificazione ambienti chiusi: metodi chimici/metodi fisici) sarà periodicamente aggiornato.
- Trattamenti “shock” e di lungo periodo (fotocatalisi) andranno utilizzati in senso complementare e con periodicità adeguata.
- Per una sanificazione ottimale dell’aria, oltre all’efficacia derivante dall’utilizzo di superfici fotocatalitiche (che purificano anche l’aria), si dovrà integrare l’impianto di ventilazione, ove esistente, con filtrazione a tecnologia fotocatalitica o con utilizzo di apparecchiature stand-alone di stessa tecnologia eventualmente gestite tramite sensori di monitoraggio della qualità dell’aria
- Non è razionalmente proponibile un “protocollo standard” di sanificazione/disinfezione: ogni intervento deve essere mirato in base alle caratteristiche della struttura e della tipologia della popolazione anziana ivi ospitata.
- I familiari degli ospiti andranno sistematicamente informati circa le strategie di disinfezione/sanificazione attuate nelle strutture.
- Le visite agli ospiti da parte di familiari, amici e conoscenti, saranno regolamentate in funzione della situazione sanitarie e prevederanno sempre utilizzo di mascherine e procedure igieniche all’ingresso (disinfezione mani).
- Quando siano disponibili vaccini di provata efficacia per patologie virali o batteriche, a cui la popolazione anziana è particolarmente esposta, è buona norma che gli ospiti delle strutture ne facciano sistematico ricorso, anche al fine di realizzare una “immunità di gregge” (“herd immunity”).
- Igiene degli ospiti e del Personale: anche se aerotrasmesse, tutte le infezioni presentano una importante via di contagio attraverso le mani, portate involontariamente a contatto con bocca, naso, occhi: il lavaggio frequente e prolungato delle mani rappresenta pertanto una reale barriera, in termini di igiene; da implementare, pertanto, la diffusione nelle strutture di dispenser di disinfettanti e di opuscoli informativi.
- All’utilizzo di guanti da parte degli ospiti è preferibile la sistematica pulizia/disinfezione delle mani.
- Mascherine “chirurgiche” andranno utilizzate dagli ospiti (DPI per il Personale) in base alle vigenti disposizioni istituzionali negli ambienti comuni, ricordando che, in caso di mono-uso, ogni mascherina dovrà essere sostituita dopo 4 ore di utilizzo consecutivo e smaltita in appositi contenitori destinati a materiali potenzialmente contaminati.
- In presenza di segni e sintomi di infezione con rischio di contagio, è buona norma, fatte le debite comunicazioni alle Autorità competenti e d’intesa con le strutture dell’ASL preposte, disporre il temporaneo isolamento del paziente all’interno delle strutture, con temporaneo divieto di accedere alle zone comuni; analogamente operatori sintomatici non dovranno accedere alle strutture fino a certificata guarigione.
- Il potenziamento delle difese immunitarie transita fondamentalmente dalla alimentazione: in collaborazione con Immunologi e Nutrizionisti verrà elaborato un dossier specifico sull’argomento, con suggerimenti alimentari, da diffondere presso le strutture.
Le strutture per anziani che aderiranno formalmente e sostanzialmente a queste linee-guida, attraverso formazione specifica di uno o più dipendenti quali OBA e Tecnici ambientali in biosicurezza e sanificazione, potranno avvalersi nella propria comunicazione della seguente dicitura: “Struttura che ha adottato le linee-guida A.N.A.S.T.E./ A.T.T.A./in Biosicurezza e Sanificazione”.
https://www.anaste.com/it/54-top-home/902-biosicurezza-e-sanificazione-nelle-comunita-di-anziani-linee-guida-a-n-a-s-t-e-associazione-nazionale-strutture-terza-eta-a-t-t-a-associazione-tossicologi-e-tecnici-ambientali