Assofarm: Stefano Feltri sbaglia tutto
Secondo Assofarm è incomprensibile parlare di pubblicità ingannevole. Nessuno ha mai detto che l’iniziativa in questione avrebbe prodotto il prezzo più basso sul mercato. Il senso ultimo del progetto risiede invece nel rendere disponibili presso circa 20.000 presidi territoriali mascherine Ffp2 ad altissima protezione e tracciabilità ad un prezzo di circa la metà rispetto a quello precedente l’entrata in vigore dell’accordo. Ad un ottimo prezzo si garantisce così massima sicurezza e facile reperibilità ai cittadini.
E’ grossolanamente sbagliato credere, poi, che tale operazione procuri nuova clientela alle farmacie. Semmai rischia di essere il contrario. L’esperienza dei tamponi lo dimostra: la loro somministrazione ha distratto i farmacisti da attività più remunerative e la presenza di file di persone in attesa dei test ha spesso scoraggiato le persone ad entrare nelle farmacie. Se Stefano Feltri fosse più informato sul nostro settore saprebbe che l’attività strettamente commerciale della farmacia è un fronte non primario per il nostro settore.
Infine, l’accusa di bassa efficienza è davvero ideologizzata. La pianta organica e l’esclusiva distributiva dei farmaci con ricetta sono elementi che garantiscono l’accesso al farmaco anche ai nostri concittadini che vivono in aree isolate e tutelano il sistema da derive commerciali presenti in altri paesi che hanno abbracciato logiche puramente “efficientiste”. Ancora una volta suggeriamo al direttore di Domani di studiare meglio alcuni dati del nostro settore: dal costante calo di redditività delle farmacie (in barba all’accusa di monopolismo) al costante e altissimo gradimento dei cittadini.
In conclusione, le Farmacie Comunali italiane considerano davvero offensivo che qualcuno interpreti la partecipazione ad un appello del Commissario all’Emergenza come una piccola mossa opportunistica. Il sostegno ricevuto da diverse associazioni di consumatori e il fatto che diversi farmacisti abbiano sollevato dubbi sulla “convenienza” dell’operazione, testimoniano come dietro questa operazione non ci siano calcoli di alcun tipo ma l’ennesima presa di responsabilità civile e sanitaria delle farmacie private e pubbliche del nostro paese.
La storia delle farmacie italiane non è priva di ombre, come del resto il loro presente ha più di un vizio. Non è però sopportabile assistere a certi sguardi pregiudiziali che mortificano la proattività, le competenze sanitarie e manageriali, lo spirito di servizio e i sacrifici fatti da farmacie e farmacisti lungo tutta la crisi pandemica
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