Grande successo per DaTE: in crescita il pubblico alla prima fiorentina

La “grande attrazione” verso l’occhiale d’avanguardia o di ricerca – a seconda del significato che si dà al prodotto – c’è stata, prosegue e si allarga sempre più. La 5° edizione di DaTe eyewear, la prima a Firenze, ha registrato circa 3500 visitatori (+40% rispetto allo scorso anno). I professionisti della visione, da sabato 23 a lunedì 25, hanno potuto toccare con mano creazioni di 136 aziende selezionate, di cui oltre il 50% straniere.
Un ottimo risultato raggiunto anche dalla nuova casa di DaTE, la suggestiva stazione Leopolda, che ha valorizzato al meglio le montature esposte, con un allestimento più luminoso e colorato rispetto alle precedenti edizioni, che pure ha mantenuto la caratterizzazione del pari spazio espositivo per ogni brand. La domenica alla Leopolda, i corridoi di DaTe sembravano dei “fiumi in piena” e gli organizzatori hanno già annunciato la conferma della sede per il prossimo anno: dal 22 al 24 settembre 2018
Il DaTe si conferma, quindi, come luogo privilegiato per scoprire nuovi progetti di avanguardia nell’occhialeria, in cui riscoprire la bellezza dell’artigianalità dell’occhiale dei piccoli produttori e le tendenze del design, in forme, materiali e colori. Una manifestazione, quindi, che riesce ad essere fonte d’ispirazione per gli ottici optometristi e per gli addetti ai lavori, da cui trarre energie e idee.
Girando per gli stand si è riscontrata una grande soddisfazione dei produttori per l’ottima partecipazione degli ottici optometristi e, da parte di questi ultimi, per l’originalità e la qualità di prodotto esposta. Gran merito di questo successo e del livello raggiunto da DaTe va agli ideatori, Cristina Frasca e Dante Caretti, che, insieme allo staff di Mido, hanno coinvolto designer e produttori che credono nel progetto DaTE sostenendolo entusiasti fin dalle prime edizioni.
Come ogni crescita, però, porta con sé qualche problema di assestamento, per non rischiare di perdere la purezza del progetto iniziale di DaTE. Soprattutto da parte di qualche appassionato dell’occhiale di ricerca, c’è stato un po’ di “sconcerto” per il fatto che l’evento si fosse “allargato troppo”. «La scommessa di spostarci è stata vinta: Firenze e la Leopolda ci hanno coccolato e aiutato. Qualcuno ha storto il naso – spiega Dante Caretti – per i troppi brand presenti e per le piccole comparse di grandi gruppi, che non sono state capite. Le critiche, se intelligenti, sono molto costruttive e servono tantissimo; quelle fatte tanto per fare un po’ meno.
Spesso si dà una chance a quella azienda perché, anche se piccolina e traballante, ha un proprietario entusiasta che ci crede. Poi si scopre che è totalmente fuori luogo in una manifestazione di questo tipo. Correggeremo gli errori. Qualche giorno di riflessione e poi ci butteremo sul prossimo DaTE, felici di tornare in questa meravigliosa città».     

M. L.

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