Anziani, più dignità e autostima con il metodo Montessori
Successo di partecipazione al convegno sul Metodo Montessori: “Nuova frontiera nelle strategie di sostegno degli ospiti con deterioramento cognitivo nelle CRA case residenze per anziani”.
Lo Scorso ottobre a Bologna, pedagogisti, geriatri e medici hanno partecipato numerosi al convegno organizzato dal Consorzio Colibrì a Villa Ranuzzi allo scopo di condividere e analizzare ausili e approcci del Metodo Montessori, di aiuto e supporto nel trattamento del paziente affetto da decadimento cognitivo.
Formatori ed esperti sono arrivati dalla provincia di Bologna ma anche dalle città di Milano e Biella per confrontarsi sul Metodo già collaudato negli Stati Uniti da Cameron Camp. Presenti anche le istituzioni: il Comune di Bologna nella persona della Presidente Commissione Scuola e Cultura Dott.ssa Federica Mazzoni, l’Azienda USL di Bologna, e l’ANASTE, nella persona del Presidente Alberto De Santis.
L’evento è stato coordinato e promosso dal Dott. Vincenzo Pedone Direttore Sanitario del Consorzio Colibrì: “La metodologia montessoriana in versione geriatrica conserva i fondamenti pedagogici originali di Maria Montessori che sono costituiti dalla concentrazione sulle abilità dell’individuo e non sui suoi deficit, dall’impegnare la persona in attività significative, dal consentire la massima performance, dal fornire ruoli sociali definiti, dal sostenere l’autostima, tutti elementi opportunamente concatenati in un circolo virtuoso”.
In Emilia Romagna e a Bologna il Metodo Montessori viene adottato nel 2015 per la prima volta nelle CRA Villa Serena e Villa Ranuzzi dove in tutto oggi esistono quattro spazi dotati di ausili e arredi (tende, specchi e manufatti idonei) che avvolgono in un’atmosfera familiare e al tempo stesso stimolante chi li vive.
Qui sono state svolte indagini quali-quantitative allo scopo di misurare i miglioramenti a livello emotivo e cognitivo di ciascun partecipante alle attività montessoriane, con buoni risultati: aumento notevole dell’autonomia da parte di alcuni pazienti e un miglioramento nelle relazioni tra i partecipanti stessi.
“Il metodo Montessori fa leva sui materiali che possono essere manipolati e lavorati senza passare necessariamente dal linguaggio – spiega Federica Taddia coordinatrice del Servizio di Animazione professionale presso le CRA Ranuzzi e Serena. In questo lavoro attento ai bisogni cognitivi non ci può essere spazio per l’improvvisazione da parte degli operatori. Eventi come quello sul Metodo Montessori consentono di mantenere alta l’attenzione da parte di chi ricopre un ruolo socio-educativo”.
Sullo sfondo, fissi e centrali in questa giornata formativa, i valori della ricerca, ma anche dell’innovazione e della formazione, leve fondamentali per offrire risposte a bisogni di cura e assistenza sempre più complessi.
“Cresce nelle strutture residenziali l’utilizzo di ausili tecnologici e multimediali ma senza per questo perdere di vista l’umanità della persona – spiega Cristina Manfredini Coordinatrice area sociale Fondazione ASPHI Bologna. Grazie alla multimedialità, ovvero all’utilizzo contemporaneo di più mezzi di comunicazione, è possibile rafforzare le capacità sensoriali dei pazienti”.
Il convegno ha evidenziato come sono mutati e aumentati nel tempo i bisogni della terza età. Al tempo stesso è cresciuta l’attenzione e la competenza del personale delle strutture residenziali per una presa in carico globale degli ospiti, a 360 gradi.
Al Metodo Montessori vengono riconosciuti ampi benefici collegati al recupero dei ricordi e dunque della memoria, ma anche al miglioramento di pratiche quotidiane. Il metodo tradizionale confrontato con il metodo montessoriano evidenzia profonde differenze rispetto alle voci: setting, materiali e libera scelta. Solo utilizzando il Metodo montessoriano il paziente sceglie e costruisce liberamente il suo percorso aumentando la propria autostima. Infine in questo percorso pedagogico è evidente la somiglianza tra l’anziano ed il bambino se pensiamo a caratteristiche quali fragilità e valori come la dignità.
“Il Metodo Montessori è dignità per i bambini così come per gli anziani – conclude il Dott. Averardo Orta amministratore delegato del Consorzio Ospedaliero Colibrì. Siamo convinti che grazie alla ricerca sia possibile aumentare il benessere delle persone e mantenere alta quell’eccellenza sanitaria che collocano Bologna e l’Emilia Romagna a livello internazionale tra le realtà più avanzante nel campo dell’assistenza agli anziani”.
Questi i nomi dei relatori e moderatori che hanno preso parte alla giornata formativa sul Metodo Montessori:
VINCENZO CASTIGLIONE: Presidente ARAD Bologna Assoc. Ricerca e Assistenza Demenze
MAURA COVERI: Direttore UOC Geriatria O. Maggiore Bologna
EUGENIO DE MARTINO: Responsabile medico CRA Villa Ranuzzi Bologna
MARINA FARINELLI: Responsabile Servizio Psicologia Clinica Consorzio Colibrì Bologna
SIMONA LINARELLO: Referente Centro Esperto Demenze Area Metropolitana Bolognese
AVERARDO ORTA: Vice-presidente regionale ANASTE, Amministratore delegato Consorzio Colibrì
ELENA LUPPI: Docente del Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna
CRISTINA MANFREDINI: Pedagogista, Coordinatrice area sociale Fondazione ASPHI Bologna
GIULIANO MARINI: Responsabile Medico Villa Serena Bologna
ELENA ORTONE: Geriatra UOC Geriatria Biella
LAURA PANIZZA: Psicologa – Esperta in neuropsicologia Milano
VINCENZO PEDONE: Direttore Sanitario Consorzio Colibrì Bologna
ANNALISA PERINO: Pedagogista, Formatrice, Referente progetto “Montessori incontra Alzheimer”
RUGGERO POI: Pedagogista, – Referente Fondazione Montessori Italia per il progetto Montessori incontra Alzheimer
FEDERICA TADDIA: Coordinatrice Servizio di Animazione Consorzio Colibrì Bologna
Un ringraziamento particolare va al dott. Vincenzo Pedone e a tutti i relatori e moderatori intervenuti che con la loro testimonianza diretta e concreta, hanno contribuito alla riuscita di un evento di alto valore formativo.
Deborah Annolino
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